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al testo di Lorena Turri
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C’era una volta ( ma ci sarà ancora?) il Paese Squalificato dove ogni cosa era… squalificata, appunto. Nessuno era buono o cattivo, bello o brutto, gentile o scortese, le case non erano né grandi né piccole, i bambini non avevano occhi azzurri o neri, nei prati l’erba non era fresca o secca e i cuori della gente non erano né tristi né allegri. Ogni turista che passava di lì faceva il suo commento. Un giorno uno disse: “Carino questo Paese Squalificato, qui sono tutti uguali e non c’è nessuno che abbia l’automobile nuova o vecchia!” E un altro ribadì: “E’ vero! Qui non vive gente onesta o disonesta!” Ma il terzo osservò: “Sì, ma se non sei grande e non sei piccolo, come sei?” “Già, - replicò il primo turista – è pur vero anche questo!” “Mamma mia, - esclamò il secondo – che sconforto non avere una qualifica!” Allora il terzo decise: “Dobbiamo aiutare gli abitanti del Paese Squalificato a Riqualificarsi!” E così si recarono dal Giudice del Tribunale per la Riqualificazione dei Paesi che subito riunì la sua Corte e, dopo un breve dibattimento, decretò la Riqualificazione di quel paese. Da quel momento ogni abitante, ogni animale, ogni pianta ed ogni cosa riacquistarono tutti gli aggettivi qualificativi che, in un tempo remoto, un perfido Mago aveva tolto loro con un malefico incantesimo. Oops… dimenticavo di dire che in fondo al decreto del Giudice fu stilata una postilla che recitava così: “Gli aggettivi qualificativi assegnati al Paese Riqualificato non comprendono i peggiorativi”: Era nato il primo Paese DOQ (Di Origine Qualificata)… per sempre! |
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